L’estate che conobbi il Che: il romanzo sulla Rivoluzione Cubana.

8 gennaio 1959, Fidel Castro sale al governo cubano. Ma non è stato eletto dal popolo. Lui ha scatenato una rivoluzione. Al suo fianco c’è Ernesto Guevara, meglio noto come Che Guevara o semplicemente Il Che. Il Che è una figura a metà tra la storia e il mito per chi ha vissuto in quegli anni. Mentre per noi ragazzi, che siamo cresciuti circa 50 anni dopo la rivoluzione Cubana, il suo nome assomiglia a quello di un contadino. Ma forse il Che ha molto di contadino in lui: un animo gentile e un carattere semplice, insomma si accontenta di quello che ha. Nacque a Rosario, in Argentina, nel 1928, da una dottoressa e un imprenditore.
Tuttavia il libro non ha Che Guevara come protagonista, o meglio, prende il Che come un esempio, o come un protagonista di secondo piano. Il protagonista autentico è Cesare, un ragazzino di 12 anni che vive in Brianza. Stanno per iniziare i mondiali di calcio e Cesare organizza una festa per il suo compleanno che ha come tema i mondiali, per l’appunto. Purtroppo alla festa non si presenta quasi nessuno, solo una decina di ragazzi. Riescono comunque a divertirsi. Cesare scopre, solo a fine giornata, che gli altri non sono andati alla sua festa per via del tagliatore di teste. Purtroppo la sera dello stesso giorno il protagonista scopre qualcosa che lo traumatizza: suo nonno viene portato in ospedale, ma, mentre il nonno è steso nell’ambulanza, Cesare scopre un tatuaggio sulla spalla del nonno, gli sembra Gesù. Il giorno dopo, la madre torna a casa sollevata: “il nonno non ha fatto la fine del tacchino.”
Da allora Cesare corre in Ospedale ogni giorno per visitare il nonno scoprendo che il suo tatuaggio non raffigura Gesù ma Ernesto Guevara, argentino che ha combattuto per la “liberazione” di Cuba. Tuttavia a cercare di ostacolare il racconto del Che ci sarà Suor Giuseppina che rimprovera continuamente il nonno esortandolo a raccontare a Cesare i Vangeli piuttosto che la storia della rivoluzione cubana, ma nonostante tutto si scoprirà che Suor Giuseppina vuole immensamente bene al nonno. In questo modo viene raccontata la storia del Che. Nel libro si narra anche di altri personaggi della rivoluzione cubana come Camilo Cienfuegos, che viene definito il più coraggioso del gruppo, Vaqerito, altro ragazzo pieno di ardore, Fidel Castro e suo fratello Raul, comandanti dell’esercito rivoluzionario. La storia del Che si svolge, quindi, parallelamente a quella di Cesare e della sua famiglia. Tuttavia resta aperto l’interrogativo sul tagliatore di teste che si svelerà solo a metà libro.

Lo stile di narrazione è simile a quello di “Per questo mi chiamo Giovanni” dello stesso autore.
Nel libro sono presenti molti eventi e frasi significative, riporto di seguito quella che mi ha colpito di più: “Si può essere innamorati e rivoluzionari. Anzi, da innamorati si fa ancora meglio la rivoluzione, perché l’amore è la più spietata delle rivoluzioni.”

Autore: Luigi Garlando
Casa Editrice: Rizzoli
Data di uscita del libro: 2015

(Anche questo libro ci è stato donato dall’Associazione per la lettura Giovanni Enriques per aver partecipato al Concorso “Il Giralibro” (http://www.giralibro.it/)

Leonardo Pellecchia, classe III C – a.s. 2016/17