Le favole

Forse questo sole non mi ha mai accolto veramente.

Ma il loro pregiudizio, oh lui, sì che risplende.

La gente non capisce ciò che io davvero voglio,

io anche in un solo libro cerco cura, non orgoglio.

Perché forse in questa sera di novembre io probabilmente

son caro solo alle stelle.

E solo loro piccole e lucenti han forse capito chi sono.

Ma io vado avanti e stringo i denti, con quell’uomo ragnatela

e quel cantante che per ultimo è stato lasciato,

come un cane abbandonato.

Questa poesia forse è solo egocentrismo

Oppure un accenno di realismo.

E non è vero che da altri sono aiutato.

In un mondo in cui sono solo, l’aiuto vero va guadagnato.

E credeteci un po’ alle favole!

Che voi la morale non la volete, anzi la cercate solo quando conviene.

Perché forse avete paura di voi stessi,

Avete dei segreti, eppure mostrate solo riflessi.

Perché in questo mondo di infami e di bugiardi

alla falsità non serviranno nemmeno le armi.

provate a mostrare un po’di fragilità.

Perchè qui che vi sentite tutti grandi,

E poi forse diventate dei tiranni!

Ma provatela quella sensazione di essere soli come un barbone.

Di non essere mai capiti.

Perché nessuno vi ha mai ascoltati.

Allora lasciatemi con la luna e le stelle,

che insieme ai sogni sfiorano la mia pelle.

Questa pioggia che si abbatte sulla città è serena

perché quella gente comandare mai vedrà.

Luca Marcone, classe 3^ sez. C, Scuola Santarella, a.s. 2023/24

                                            

Lascia un commento